Il freddo nemico delle mani
Mani Fredde
Che freddo! Quante volte ci è capitato in inverno di avere le mani così fredde da non riuscire a girare la chiave nella toppa o a recuperare le monete dal portafoglio per pagare il panettiere.
Sono soprattutto le dita a raffreddarsi e a perdere la destrezza manuale e c’è una ragione ben precisa: le dita delle mani non hanno muscoli, ogni movimento di esse è favorito dallo scorrimento preciso e ingegneristico dei tendini, che hanno un loro motore d’azione nei muscoli dell’avambraccio e del palmo.
I tendini e le articolazioni
I tendini scorrono in una loro guaina grazie al liquido sinoviale che ne permette lo scivolamento.
Il freddo aumenta la viscosità del liquido sinoviale con conseguente maggior attrito interno e le dita stentano a muoversi.
Anche le articolazioni, tre per ogni dito, due per il pollice, in tutto quattordici per mano, si irrigidiscono per lo stesso motivo e la sensazione è di avere delle cinghie poco lubrificate che devono muovere un ingranaggio arrugginito.
Tutto comprensibile se consideriamo che nella mano queste strutture anatomiche sono sottocutanee, pressoché prive di copertura di grasso.
I nostri tendini ci ringraziano se indossiamo i guanti, così come d’inverno copriamo tutte le altre parti del corpo.
Meglio le moffole, che non costringono le dita e ci permettono piccoli movimenti all’interno del guanto.
I nostri consigli
I movimenti consigliati sono quelli definiti dei ”3 pugni”: 5 movimenti con le dita che simulano un gancio; 5 di pugno che mostra le unghie e 5 di pugno normale.
Questi semplici esercizi migliorano le qualità elastiche dei tendini e la loro funzione e scorrimento.
I musicisti che suonano in ambienti poco riscaldati come chiese o conventi devono mantenere ben calde le loro mani fino al momento dell’esecuzione, per evitare al massimo l’aumento della viscosità del liquido sinoviale.
Guanti confortevoli, esercizi dei 3 pugni e movimenti ampi di tutto l’arto superiore aiuteranno a mantenere fluido lo scorrimento articolare e tendineo della mano, migliorando alcune reazioni chimiche del metabolismo del muscolo e diminuendo la viscosità.
Le cicatrici e traumi
Le cicatrici recenti (meno di 12 mesi) sulla mano soffrono l’abbassamento della temperatura e diventano rigide, anelastiche, di colore viola e dolenti, meglio proteggerle con crema alla calendula e ripararle dal freddo, ciò permetterà di mantenere morbido ed elastico il tessuto cicatriziale.
Le mani che hanno subito traumi complessi devono proteggersi dalle basse temperature almeno per 2 inverni, perché hanno subito un forte insulto vascolare.
Il clima rigido è nemico anche di alcune forme di artrite reumatoide che manifestano il fenomeno di Raynaud: il freddo scatena un vasospasmo per cui le dita diventano bianche, poi bluastre.
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