I falsi tunnel carpali
I “falsi” tunnel carpali
Tutti sappiamo cos’è il tunnel carpale: il canale situato nella zona palmare del polso in cui scorre un nervo molto importante per la sensibilità e la motilità delle prime tre dita della mano (pollice, indice e medio). Questo è il nervo mediano.
Quando il canale si restringe il nervo si comprime portando ai sintomi caratteristici di questa patologia: prima formicolio notturno, poi sensazione di gonfiore e rigidità della mano, poi perdita di forza.
Spesso, ma non sempre, la soluzione è chirurgica. Anzi, capita che l’intervento non risolva la patologia. Perché? Regolarmente accade di valutare pazienti operati di tunnel carpale non soddisfatti del risultato perché afflitti dagli stessi sintomi con l’aggravante di cicatrice ipersensibile o cheloidea (ispessita e dolente). È disarmante per un paziente subire un intervento chirurgico e non risolvere il problema, così come è problematico per il chirurgo aver operato al meglio e comunque non avere un buon risultato.
L’equipe di cui faccio parte, avvantaggiata da un’ampia casistica in merito, da anni sta studiando questa patologia con una visione globale di tutto l’arto superiore. Siamo abituati a pensare che se percepiamo dolore ad una mano, la causa vada cercata nella mano stessa, mentre in realtà braccio, spalla, e colonna cervicale sono spesso l’origine del problema.
Tutti i nervi che arrivano alla mano hanno la loro origine nel tratto cervicale della colonna e percorrono dal collo un lungo tragitto che attraversa la spalla, il braccio, fino ad arrivare al polso, alla mano ed alle dita. È possibile quindi che la sofferenza del nervo possa partire molto più in alto del polso.
A volte l’uso prolungato del computer in ambiente lavorativo, quando si associa ad una postura scorretta, può portare a scompensi del collo e della scapola. Non dimentichiamoci che una delle maggiori cause di assenteismo è la patologia della colonna cervicale.
È fondamentale il lavoro interdisciplinare del chirurgo, fisioterapista, osteopata e posturologo che seguano innanzitutto una diagnosi differenziale valutando tutto il decorso del nervo mediano mediante test clinici specifici, la diagnostica strumentale (elettromiografia e RMN se necessario), la mappatura della sensibilità, la valutazione della perdita di forza, la valutazione osteopatica della muscolatura del collo (muscoli scaleni soprattutto) e la postura di spalle e scapole, con l’obiettivo di cercare e curare la causa principale della sofferenza nervosa.
A volte una postura scorretta delle spalle o una contrattura marcata dei muscoli del collo porta ai sintomi sopracitati e quindi operare il polso e trascurare il distretto a monte non può condurre alla risoluzione del problema. C’è poi la componente bilaterale che spesso mette in guardia. Quasi sempre la causa dei sintomi bilaterali (mano destra e sinistra) è da cercare nella postura del tratto cervicale. Questo approccio ci ha portato ad azzerare gli insuccessi chirurgici ed a risolvere tanti casi con un appropriato trattamento conservativo riabilitativo.
Graziella Urso. Responsabile del Servizio di Fisioterapia del CMI
Il Centro Medico Italiano è un centro d’eccellenza a Milano dedicato ai servizi medici specialistici per l’oftalmologia e per la fisioterapia.