Cheratocono: Trattamenti – Parte 2

 In Cheratocono, MyoRing, Oftalmologia, Patologie

Quali trattamenti vengono di solito offerti?

Lac
Nella fase iniziale della patologia, le lenti a contatto consentono una buona funzione visiva. Con la progressione della malattia, tuttavia, si sviluppa spesso un’intolleranza alle lenti a contatto data dall’instabilità di queste oppure dall’impossibilità di ottenere una visione ottimale e stabile nonostante il calcolo della diottria sia corretto.

CXL
Il passo successivo è oggi rappresentato da una tecnica conservativa relativamente recente: Cross Linking del collagene corneale (CXL). Questo trattamento è utile e consigliabile nei primi stadi del cheratocono per rallentare l’evoluzione dell’alterazione degli spessori corneali. Il requisito per l’accesso al Cross linking è dato da uno spessore corneale residuo minimo di 400micron. Il cross Linking non risolve dunque il problema, ma lo contiene.

Segmenti di anello
Con lo scopo di offrire una migliore qualità visiva al paziente affetto da cheratocono, possono essere proposti anche dei segmenti di anello che vengono impiantati a circa 350-400 micron. Possono portare ad un miglioramento della visione nel primo periodo post intervento, ma presentano una serie di eventi avversi e complicanze post operatorie. La più frequente e prevedibile è l’estrusione di uno o entrambi i segmenti. La progressione del cheratocono tramite questo impianto non viene rallentata o fermata. Disponendo di estremità il sistema del segmento non è in equilibrio biomeccanico.

Trapianto di cornea
Costituisce l’approccio chirurgico più tradizionale come mostrato nella figura accanto. Si tratta di un intervento chirurgico importante che richiede un decorso lungo (anche superiore all’anno) di assestamento. E’ sicuramente l’intervento più invasivo tra quelli elencati finora, quindi quello con i maggiori eventuali rischi, complicanze ed il cui risultato può essere variabile o non completamente soddisfacente. L’acuità visiva può non essere soddisfacente, e questo può dipendere dal tessuto donato che per diversi motivi non può essere perfetto e perfettamente compatibile dal punto di vista ottico e strutturale. La stessa sutura può costituire un limite nel risultato funzionale dell’intervento. E’ certo però che al trapianto di cornea si approda quando le strutture corneali non consentono altre possibilità chirurgiche e il mancato intervento potrebbe produrre effetti peggiori di quelli dati da un trapianto con risultati non perfetti.

CISIS: Il trattamento MyoRing

Cheratocono: Trattamento Myoring
Cheratocono: Trattamento Myoring

Il CISIS (Corneal Improvement and Safe Imaging Solution) è una tecnologia nuova e molto efficace per il trattamento del cheratocono. Dal 2007, in Europa e in più di 20 Paesi al di fuori dell’Europa, in centri dedicati, sono stati eseguiti con successo migliaia di trattamenti mediante CISIS. Con CISIS abbiamo a disposizione attualmente la terapia per il cheratocono più moderna, efficace, e allo stesso tempo più sicura.

La tecnica CISIS prevede l’impianto del “MyoRing”, un anello chiuso con caratteristiche tecniche speciali, a 0.3 mm di profondità sotto la superficie corneale tra le lamelle dello stroma. L’impianto dell’anello avviene esclusivamente mediante un cheratomo dedicato (pocket maker).
I risultati postivi dati questa chirurgia sono molteplici:

  • Miglioramento della geometria corneale che da irregolare diventa regolare grazie all’azione biomeccanica dell’anello
  • Miglioramento dell’acuità e qualità visiva
  • Riduzione degli eventi avversi legati all’estrusione del presidio in quanto privo di estremità e posto in una apposita tasca corneale
  • Elevata prevedibilità del risultato chirurgico
  • Rallentamento della progressione del cheratocono
  • Possibilità di applicazione del metodo sia agli stadi iniziali che a quelli avanzati con spessore corneale residuo minimo di 350 micron.

Confronto dei metodi di trattamento

Attenzione, il MyoRing non è un segmento di anello (ICRS). Le differenze sono significative e sono riportate nella tabella sottostante.

Cheratocono: Tabella di confronto dei metodi di trattamento
Cheratocono: Tabella di confronto dei metodi di trattamento

CISIS/MyoRing: Esempi di casi

I casi seguenti, selezionati secondo punti di vista didattici, devono servire al paziente interessato per poter valutare la sua malattia alla luce del trattamento MyoRing, e agli oculisti che assistono i pazienti affetti da cheratocono, per aiutarli riguardo alla valutazione delle possibilità e dei risultati da attendersi.

NB. sc senza correzione / cc con correzione

Cheratocono

Stadio 2 di cheratocono in entrambi gli occhi
Una paziente 37enne svizzera si è presentata allo studio con una lieve forma di cheratocono per essere trattata con il CISIS.
Prima del trattamento MyoRing, la paziente aveva la seguente rifrazione e acuità visiva.
a destra cc 0.8 con +0.25 s -1.75 c x 75° I sc 0.5 a sinistra cc 1.0 con -0.25 s -2.0 c x 105° I sc 0.6
5 mesi dopo il trattamento MyoRing, la paziente aveva la seguente rifrazione e acuità visiva: a destra sc 1.0 a sinistra sc 1.0
La paziente è molto soddisfatta e non ha più bisogno di espedienti visivi nel quotidiano.

Stadio 2 di cheratocono a destra
Un paziente arabo di 26 anni con lieve cheratocono è stato trattato nell’occhio destro con il CISIS.
Prima dell’intervento, il paziente aveva la seguente rifrazione e acuità visiva: a destra sc 0.6 gli occhiali non migliorano
Un anno dopo il CISIS, il paziente aveva a destra sc 1.0

Stadio 4 di cheratocono in entrambi gli occhi
Un paziente italiano di 35 anni con un cheratocono molto avanzato nell’occhio sinistro è stato trattato con il CISIS.
Prima dell’intervento: a destra cc 0.4 e sc 0.3 a sinistra cc 0.15 con -15.75s -7.25c x 115° I sc 0.05
Il paziente non è più venuto per una visita nel mio studio. Era molto soddisfatto del risultato ed ha trasmesso, tramite e-mail, i dati che aveva ricevuto dal suo oculista italiano come segue: a sinistra sc 0.5.

Stadio 3 di cheratocono a destra
Un paziente austriaco è arrivato allo studio all’età di 19 anni per adattare gli occhiali.
Allora egli aveva un reperto modesto:
a destra cc 1.0 con -1.25s – 1.25c x 160°
a sinistra cc 1.0 con -1.75s -0.5c x 25°
Non è stata effettuata una visita topografica. Non è pertanto stato diagnosticato nessun cheratocono. Tre anni dopo, il paziente è venuto di nuovo allo studio con un cheratocono manifesto a destra a causa di un peggioramento della vista soggettivo.
Egli aveva la seguente rifrazione e acuità visiva:
a destra sc 0.5 Gbn
a sinistra cc 1.0 con -2.0s -1.25c x 20°
Intanto 6 anni dopo il CISIS a destra, il paziente ha costantemente
a destra cc 0.9 con +0.5s -1.25c x 10° I sc 0.8
Il paziente è soddisfatto. L’occhio sinistro non ha mostrato finora nessuna progressione.

Stadio 3 di cheratocono a destra
Un paziente dalla Germania aveva prima dell’intervento
a destra cc 0.05 cont -8.0s -1.5c x 20° I sc conteggio delle dita
a sinistra cc 0.8 con -2.5s -1.5c 135° I sc 0.4
All’occhio destro è stato eseguito un CISIS. I dati postoperatori sono stati trasmessi da un paziente soddisfatto dopo 6 mesi tramite il suo oculista tedesco come segue:
a destra sc 0.7

Stadio 3 di cheratocono in entrambi gli occhi
Una paziente austriaca di 23 anni con il cheratocono è stata trattata in entrambi gli occhi con il CISIS. Prima dell’intervento il reperto mostrava i seguenti risultati:
a destra sc 0.2 Gbn
a sinistra sc 0.3 Gbn
e tre anni dopo il CISIS, la rifrazione e l’acuità visiva in entrambi gli occhi sono costantemente
a destra cc 0.7 con -4.0s I sc 0.4
a sinistra cc 0.8 con -1.25s I sc 0.7

Stadio 3 di cheratocono a sinistra
Un paziente austriaco di 40 anni con cheratocono in entrambi gli occhi è stato trattato nell’occhio sinistro con il CISIS. Reperto prima dell’intervento: a sinistra cc 0.1 con -16.5s -5.75c x 155° e un anno dopo il CISIS, il paziente aveva a sinistra cc 0.5 con -6.75s -3.25c x 140° I sc 0.3

Condizione dopo trapianto di cornea in caso di cheratocono in entrambi gli occhi
Un paziente austriaco con trapianto di cornea in entrambi gli occhi a causa del cheratocono, è venuto con il seguente reperto nello studio:
a destra 0.7 con -11.0s -3.25c x 165° I sc conteggio delle dita
a sinistra 0.3 con -2.0s – 8,0c x 55° I sc conteggio delle dita
All’occhio destro il paziente tollerava bene una lente a contatto dura, ma non all’occhio sinistro. È stato inserito un MyoRing nel trapianto a sinistra.
Un anno dopo il CISIS, il paziente aveva:
a destra immutato
a sinistra 0.8 con -0.25s -1.75c x 15° I sc 0.7

Condizione dopo trapianto di cornea in caso di cheratocono in entrambi gli occhi
Un paziente tedesco, dopo un trapianto di cornea in entrambi gli occhi a causa del cheratocono, è venuto con il seguente reperto nello studio:
a destra 0.6 con -11.0s -2.25c x 85° I sc conteggio delle dita
a sinistra 0.8 con -8.75s -2.25c x 145° I sc conteggio delle dita
Il paziente tollerava bene nell’occhio sinistro la lente a contatto rigida, ed è stato inserito nell’occhio destro, dove non tollera la lente a contatto, un MyoRing nel trapianto.
Un anno dopo il CISIS, il paziente aveva:
a destra 0.7 con plano -1.75c x 145° I sc 0.6

Cheratectasia post-LASIK in entrambi gli occhi

Un paziente dalla Russia, quattro anni prima di venire nello studio, aveva effettuato un’intervento LASIK in entrambi gli occhi. Ha poi sviluppato una cheratectasia post-LASIK in entrambi gli occhi. È stato eseguito un CISIS ad entrambi gli occhi.
Prima del CISIS il paziente aveva:
a destra 0.6 con -0.25s -0.75c x 150° I sc 0.5
a sinistra 0.5 con -8.5s – 3.0c x 15° I sc 0.2
Sei mesi dopo il CISIS, il paziente aveva la seguente rifrazione e acuità visiva:
a destra sc 0.9 Gbn
a sinistra sc 0.5 Gbn

Il CMI è il Centro Cheratocono di riferimento in Italia per la tecnica Cisis-Myoring

Il Centro Medico Italiano è un centro d’eccellenza a Milano dedicato ai servizi medici specialistici per l’oftalmologia e per la fisioterapia.

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